POSTURA E DOLORI MUSCOLO- SCHELETRICI ASPECIFICI

Dolore cervicale, sciatalgia e/o dolore al ginocchio sono questi i principali sintomi, di frequente aspecifici, che i pazienti presentano in visita e che spesso non sono riconducibili ad una causa specifica, dopo un trattamento manuale del distretto.

Questi dolori, tuttavia, possono dipendere da cause silenti riconducibili a disordini posturali per una ridotta forza degli addominali e dei muscoli della schiena, i quali sono poco elastici e tonici a causa della sedentarietà e del poco allenamento. Allo stesso modo, una maloccusione e/o un alluce valgo, possono perturbare l’equilibrio del corpo.

Mantenere una postura scorretta può condurre, nel corso del tempo, ad un sovraccarico della colonna che compenserà, adattandosi con un maggiore dispendio energetico e maggiore percezione del dolore.

Inoltre, una postura scorretta può comportare disturbi e disfunzioni degli organi interni: la compressione dell’addome e dell’intestino, per esempio può portare a reflusso gastroesofageo e stitichezza, mentre una maggiore tensione cervicale può provocare acufeni e/o vertigini.

OSTEOPATIA, PIEDE E POSTURA

La postura è la risultante dell’equilibrio rispetto alla linea di gravità e per mantenerla, il corpo mette in atto un sistema tonico-posturale eccellente; essa, difatti, è il risultato della disposizione dei diversi segmenti corporei in equilibrio stabile. Si parla anche di “squilibrio stabile” perché dipende da oscillazioni permanenti del corpo che vengono mantenute all’interno di un quadro ristretto del poligono di sostegno, ovvero, i nostri piedi.

Il piede è un recettore che regola il sistema posturale e può essere definito come un organo di equilibrio più che come un semplice organo di supporto.

ll piede, esercita al suolo delle forze dinamiche e ne sopporta gli effetti in base al principio di reazione del suolo; il suolo su cui si cammina produce forze uguali e contrarie a quelle esercitate dal soggetto stesso sul suolo durante la fase di appoggio. Essa costituisce una fonte essenziale di informazioni esterocettive e propriocettive per il sistema di regolazione dell’equilibrio e della postura.

Tutti questi elementi fanno del piede un elemento fondamentale del sistema posturale, il quale è sia un “eso-recettore” sia un “endo-recettore”.

Partendo da ciò, l’utilizzo di particolari solette può contribuire a ritrovare la salute posturale.

Le solette Propriocettive, al contrario delle solette classiche, non agiscono unicamente in modo meccanico, ma vanno a stimolare il sistema muscolare in modo da favorirne il riequilibrio. E’ possibile stimolare in maniera selettiva i recettori plantari mediante solette propriocettive caratterizzate dalla presenza di piccoli spessori (1-3 millimetri) posizionati in punti chiave della pianta del piede che sono in grado di attivare per via riflessa specifiche catene muscolari che coinvolgono tutto il corpo modificandone l’assetto posturale.

Che differenza c’è tra una soletta normale e una propriocettiva?

Una soletta normale è creata per correggere un problema biomeccanico del piede: sostenendolo, limitandolo, costringendolo a un determinato movimento a livello osteoarticolare; la soletta propriocettiva stimola a livello propriocettivo il piede, rimodulando la postura. Questo perché piedi possono essere considerati “organi sensoriali”.

Il piede può essere: causativo: nel caso di disformismi congeniti o acquisiti, dopo distorsioni gravi o ripetute, mentre, nel caso di eterometrie vere, svolge un ruolo di compenso adattativo per problemi oculari, cranio-occlusali,  cicatrici patologiche e/o  problemi viscerali. Capirne la differenza in visita è fondamentale ai fini del benessere del paziente.

Le solette propriocettive sono utili per il riequilibrio del sistema di controllo posturale, attraverso una regolazione della risposta recettoriale, tutte le volte che il piede (recettore podalico) è la causa della disfunzione posturale. Attraverso piccoli spessori (1-3 millimetri) realizzati con materiali che presentano alta comprimibilità e ottimo recupero elastico e posizionati in punti chiave della pianta del piede è possibile stimolare in maniera selettiva i recettori plantari. Questi stimoli determinano una sollecitazione sensoriale riflessa dei muscoli intrinseci del piede.

La soletta propriocettiva agisce, sui fusi neuromuscolari innescando un riflesso “miotatico diretto” attraverso i muscoli plantari che sono l’entrata di una catena muscolare ascendente. Gli spessori sono minimi perché superato un certo spessore incorriamo nell’innesco del riflesso “miotatico inverso” col risultato di rilassare il muscolo e di contrarre i suoi antagonisti.