Spesso chi pratica la corsa, lamenta un dolore inguinale, dolore conosciuto con il nome di pubalgia. La pubalgia è una condizione clinica molto comune e potenzialmente molto invalidante nella popolazione sportiva, specie nella corsa e nel calcio.

Spesso un podista può avere alterazioni nel modo di camminare, cambiare calzature o usare a lungo scarpe non adeguate su superfici non idonee, subire continui traumi al piede e alla gambe. La pubalgia è una malattia che si manifesta con un dolore localizzato inizialmente nella zona pubica e che poi si irradia alla coscia, all’inguine, ed al basso addome.

Se accusi un dolore in questa area, andiamo a vedere quali sono le cause e come si può prevenire e curare?

Le cause di dolore inguinale sono numerose e potrebbero essere causate da:

  • TENDINOPATIA INSERZIONALE DEGLI ADDUTTORI: microtraumi ripetuti a carico dei muscoli adduttori della coscia e dei muscoli addominali da allenamento stressante e ripetuto. Forma più comune di pubalgia.
  • SINDROME DELLA SINFISI PUBICA: causata da microtraumi indotti dai muscoli adduttori che agendo in allungamento e in modo non bilanciato fra i due arti creano una sorta di cedimento a livello della sinfisi. Questa situazione porta ad uno squilibrio della stabilità e dell’equilibrio del bacino.
  • SINDROME DEI RETTI DELL’ ADDOME: Pubalgia più comune nel calcio, è causata dal gesto del calciare durante il quale si ha una forte tensione a livello della muscolatura addominale. Questa tensione a volte crea una fissurazione della fascia superficiale con conseguente stiramento e compressione a carico del nervo perforante che dà vita poi alla sindrome algica.

Quando si hanno sintomi che potrebbero sembrare un inizio di pubalgia è opportuno intervenire immediatamente per evitare che da semplici fastidi iniziali si instauri una vera patologia cronica.

Un piano strategico di lavoro può essere così svolto:

  • Per qualsiasi dolore, patologia, sovraccarico, il riposo è la prima soluzione.
  • Consulto osteopatico: l’obiettivo del trattamento osteopatico nella pubalgia è quello di individuare le cause che hanno scatenato la sintomatologia dolorosa. Fra le più frequenti troviamo: la riduzione di mobilità del bacino, disfunzioni articolari dell’anca, ginocchio, caviglia/piede, la riduzione della mobilità vertebrale lombare con compensi adattavi all’osso sacro e al bacino, aderenze cicatriziali nella zona pelvica o anche disfunzioni viscerali degli organi sovra pubici come ad esempio vescica, utero e prostata che hanno inserzione legamentosa proprio sul pube. Particolare attenzione viene posta sull’analisi dei disequilibri posturali, dall’appoggio dei piedi fino a eventuali problemi di mal occlusione. Individuata la causa scatenante, si interviene in base all’anamnesi e alla risposta ai test osteopatici; le tecniche di correzione vengono adattate all’individualità irripetibile del soggetto. Vengono inoltre fornite al paziente indicazioni su comportamenti posturali da evitare o da assumere per prevenire recidive.
  • Qualora, sia necessario curare prima il sintomo è necessario un consulto fisioterapico. Agendo sul sintomo attraverso tecniche terapia manuale e strumentale antinfiammatorie come Tecar e ultrasuono, cosi da garantire la ripresa sportiva e iniziare un programma di posture e esercizi di stretching e dei muscoli adduttori, ileo- psoas e flessori, oltre che delle catene muscolari per una migliore performance e gestione del dolore.